Ci siamo. Dopo le pronunce giurisdizionali, il ministro dell’interno britannico ha dato formalmente il via libera all’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, dove dovrà soccombere ad una pena durissima.
La sua colpa quella di aver diffuso documentazione sui crimini di guerra compiuti dalle truppe USA in Iraq e Afghanistan.
Uno scandalo proveniente direttamente dalla pretesa patria della democrazia liberale, sempre in prima fila quando si tratta di reprimere le libertà fondamentali, e sempre pronta a condannare ipocritamente le presunte violazioni di diritti provenienti da Paesi non allineati ai diktat occidentali.